Non aveva molto tempo la mamma, aveva una famiglia numerosa: marito, tre figli, suoceri e lavorava anche alla Bianchi. Quanto lavoravano le nostre mamme!
A parte tutto questo, che non è poco, riusciva a prepararmi l’abito per Carnevale.
Confezionava con la cartapesta un bell’abitino da Fata Turchina con tanto di la bacchetta magica, borsettina per i coriandoli e stelle filanti, mi truccava il viso con “belletto” e rossetto.
Uscivo con le mie amichette intorno a casa, ma dovevamo stare attente ai ragazzi che, muniti di bastone di plastica,
ci inseguivano per darceli sulla testa. Naturalmente era un attimo lacerare il mio costume!
Molti.. cattivissimi, li riempivano di sabbia. Ma anche noi avevamo i bastoni e ci difendevamo bene!
Finite le battaglie dei bastoni ritornavo a casa e la nonna Baggerotti, una vicina di casa che era quasi una sarta,
mi preparava sempre come sorpresa un abitino di tessuto.
Mia zia Pina era solita accompagnarmi in Duomo giravano maschere di ogni colore, arlecchini guerrieri damine,
streghe; era una confusione che non si sapeva dove guardare; un frastuono di trombette, di corni piatti turchi, grida che laceravano i timpani.
La piazza era coperta completamente di coriandoli e stelle filanti, tornavo a casa stanchissima ma molto allegra e felice.
Mentre salivo le scale per arrivare al terzo piano, sentivo un profumo delizioso… la mamma non dimenticava mai le frittelle!
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